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Se questo è un uomo

19/01/2013 Teatro Sociale di Busto Arsizio
(Giornata della memoria 2013) dall'omonimo romanzo di Primo Levi riduzione scenica e regia di Delia Cajelli con gli attori del teatro Sociale e con la partecipazione degli allievi del rogetto «Officina della creatività» (corsi «Attori in erba» e «Chi è di scena? Il pubblico») spettacolo di prosa - teatro/documento

 

Sul palco per non dimenticare. Sul palco per ricordare i milioni di vittime, ebrei e prigionieri politici, che morirono nei campi di concentramento nazisti.

In occasione della Giornata della memoria (momento di riflessione istituito - come recita la legge 211 del 20 luglio 2000- «per ricordare le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, i cittadini italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che -anche in campi e schieramenti diversi- si sono opposti al progetto di sterminio, ed anche a costo della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati»), uno spettacolo per conoscere o riscoprire una delle testimonianze più alte sullo sterminio ebraico.

Il recital, in repertorio dal 1997, è tratto dall’omonimo racconto che Primo Levi compose, tra il dicembre del 1945 e il gennaio del 1947, per documentare la drammatica condizione degli ebrei (e non solo) nei campi di concentramento e per raccontare la sua stessa vicenda di deportato ad Auschwitz. Un testo, questo, pubblicato nel 1947 per i tipi dell’editore De Silva e ristampato nel 1958 da Einaudi, che la critica ha definito testimonianza alta del dramma della Shoah e del sistema di disumanizzazione e di morte in vigore nei lager nazisti, insieme ad altri due lavori dell’autore torinese, di religione ebraica: «La tregua» (1963) e «I sommersi e i salvati» (1986).

Lo spettacolo, che documenta anche la drammatica «marcia della morte» vissuta dal bustocco Angioletto Castiglioni (prigioniero politico nel campo di concentramento di Flossenbürg e «angelo custode» del Tempo civico di Sant'Anna, «casa della Memoria» della città di Busto Arsizio, fino alla sua scomparsa, avvenuta nel maggio 2011), si configura come un documento-reportage dal lager. Un documento-reportage in cui attraverso parole, rumori come lo sferragliare del treno, musiche del tempo e non, quali «Auschwitz (Canzone del bambino nel vento)» di Francesco Guccini e l’aria «Lili Marlene» di Hans Leip (resa famosa dall’interpretazione di Marlene Dietrich), si viene condotti alla scoperta dei ritmi di vita e delle storie di chi è stato prigioniero nelle fabbriche della morte del regime nazista, di chi è sopravvissuto e ha potuto raccontare l’orrore del folle «piano hitleriano di epurazione della razza ebraica», ma anche dei tanti che non hanno fatto più ritorno alle proprie case.

Per il sedicesimo anno consecutivo, gli attori del teatro Sociale faranno rivivere, dunque, le parole scritte da Primo Levi quale invito ai contemporanei e agli uomini di domani a mantenere viva la memoria dell’Olocausto: «Voi che vivete sicuri / Nelle vostre tiepide case, / Voi che trovate tornando a casa / Il cibo caldo e visi amici / Considerate se questo è un uomo / Che lavora nel fango / Che non conosce pace / Che lotta per mezzo pane / Che muore per un sì e per un no. / Considerate se questa è una donna, / Senza capelli e senza nome / Senza più forza di ricordare. Vuoti gli occhi e freddo il grembo. Come una rana d’inverno. […] Meditate che questo è stato: / Vi comando queste parole. / Scolpitele nel vostro cuore / Stando in casa / andando per via, / Coricandovi alzandovi; / Ripetetele ai vostri figli […]».
Il recital sarà in tournèe nel mese di gennaio 2013. La sola replica dello spettacolo, in programma a Busto Arsizio in occasione della Giornata della memoria, sarà arricchita da «scene di massa», che vedranno la partecipazione degli allievi di del progetto «Officina della creatività» (corsi «Attori in erba» e «Chi è di scena? Il pubblico»).

Ingresso: libero e gratuito

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